Anni ’40 – Nascita e sviluppo dell’Ospedale di Malcesine

L’Ospedale di Malcesine (ex Istituto Chirurgico Ortopedico) iniziò la sua attività come Centro Recupero Poliomielitici del Ministero della Sanità alla fine degli anni ’40 con utilizzazione di una villa (fronte lago) acquisita dall’allora  Croce Rossa Italiana. Successivamente venne acquisita un’altra villa, vicino alla soprastante statale Gardesana, ove trovò definitiva sede il Centro Recupero Poliomielitici con edificazione anche di nuova struttura, mentre la villa a lago venne adibita a reparto chirurgico ortopedico.

La gestione della Croce Rossa Italiana, attraverso la direzione dell’allora Primario Prof. Tarcisio Marega, fece raggiungere alla struttura un alto grado di specializzazione con risonanza a livello nazionale, conquistata in anni di attività orientata principalmente verso la patologia poliomielitica.

 

Anni ’70 e 80′ – Il passaggio all’ULSS Veneto, il degrado e le prime ipotesi di cessione

Alla metà degli anni ’70, in occasione della prima grande riforma sanitaria, la struttura passò in gestione pubblica attraverso la cessione dalla CRI alla Regione Veneto e all’ULSS n. 22. In questo periodo iniziò un lento degrado, fino ad arrivare, nel decennio ‘83/’93, ad uno stato di abbandono delle struttura, sia sotto l’aspetto immobiliare che quello di aggiornamento tecnologico.
In questo periodo nessun intervento, neanche di manutenzione ordinaria né straordinaria, venne attuato.
Nonostante ciò l’attività proseguì, sia pure tra mille difficoltà, solo grazie alla perseveranza dei Primari delle due divisioni, in primis di quello di riabilitazione, che seguiva anche il Centro Polio, dottor Giovanni Komjanc (che subentrò al prof. Marega). Per un ventennio pertanto nessun intervento venne fatto.

In questa situazione di difficoltà i poliomielitici, che facevano riferimento all’Ospedale di Malcesine e che provenivano sia dalla Regione Veneto che da altre regioni Italiane (in primis Trentino Alto Adige, Lombardia ed Emilia Romagna), trovarono soddisfatte le loro esigenze di cura  sia riabilitativa che di intervento chirurgico ortopedico, come pure di protesizzazione. In questo periodo si susseguirono da parte delle Regione, diverse ipotesi di utilizzo della struttura, come quella di cessione a privati, di riconversione per anziani, ecc. Tutte queste ipotesi trovarono sempre terreno avverso per le posizioni assunte da parte dei poliomielitici che utilizzavano la struttura nonché della cittadinanza, come pure di politici locali.

 

Anni ’90 – Messa a norma, parziale ristrutturazione e nascita di AIDM

Nel 1993, grazie alle pressioni e agli interventi politici, oltre che da parte della rappresentanza dei disabili (nel frattempo costituita come gruppo spontaneo), e grazie alla disponibilità della nuova gestione dell’ULSS competente, si iniziò un’opera di supporto e, attraverso la messa a norma della struttura, si diede inizio anche ad una parziale ristrutturazione immobiliare del pad. A (riabilitazione e centro polio).
Nel 1995, in occasione delle inaugurazione della ristrutturazione parziale del pad. A, col patrocinio della Regione Veneto, dell’ULSS 22, del Comune di Malcesine e col contributo determinante della legalmente costituita AIDM, venne ideato  un primo convegno, tenuto poi nell’ottobre di quell’anno, per analizzare lo stato e le prospettive future della struttura ospedaliera di Malcesine, alla luce delle esigenze riabilitative degli affetti da disabilità motoria in generale e poliomielitica in particolare. Il convegno, denominato “Opportunità e prospettive per il disabile motorio”, vide la partecipazione di altre 500 poliomielitici provenienti da tutta Italia. In quella sede l’allora Direttore Generale dell’ULSS 22 dr. Borsari sottolineò come la struttura ospedaliera di Malcesine fosse importante per l’ULSS, in quanto accoglieva pazienti che per il 60% provenivano da altre regioni italiane.

Dietro sollecitazione dell’AIDM e col placet dell’ULSS 22, si arrivò al riconoscimento, da parte della Regione Veneto, dell’ospedale di Malcesine come struttura specializzata di interesse interregionale e, da parte dell’ULSS 22, al riconoscimento dell’Associazione come soggetto atto a collaborare e proporre, consentendo anche l’istituzione della propria sede in seno alla struttura ospedaliera. Non solo, l’allora Assessore alla Sanità della Regione ebbe a sottolineare come la scelta fatta dovesse essere completata attraverso la dotazione dell’Ospedale di una propria autonomia organizzativa e gestionale (cosa mai avvenuta) ed il completamento delle ristrutturazione immobiliare.

Nel 1998 la Regione Veneto mutò il proprio atteggiamento paventando nuovamente la chiusura della struttura per la parte che riguarda ortopedia e traumatologia ed il mantenimento della sola riabilitazione funzionale. Questo dietro front, adottato in sede di piano di riassetto della sanità regionale, risultò incomprensibile e portò ad una serie di prese di posizione anche politiche.
Per poter dare un proprio fattivo contributo e portare le ragioni di spettanza, nel mese di gennaio 1999 vi fu un incontro tra i rappresentanti dell’AIDM e la 5^ Commissione Sanità della Regione Veneto che portò l’Ass.ne ad un confronto sempre più serrato con l’ULSS 22 competente e con la Presidente della 5^ Commissione medesima, Dott.ssa Pirrami. Dopo un confronto serrato, pressioni e proposte di più attori si venne a prefigurare la possibilità di considerare l’Ospedale di Malcesine come struttura adatta a sede di sperimentazione gestionale regionale. Alla luce di questi nuovi avvenimenti l’Associazione si adoperò per portare il proprio contributo alla realizzazione del progetto di sperimentazione gestionale regionale elaborato dall’ULSS 22 competente e presentato in Regione nel mese di ottobre 1999.
A sostegno della iniziativa nell’ottobre 1999 si tenne il secondo convegno realizzato in collaborazione e col patrocinio della Regione e dell’ASL 22. Questo convegno vide la presenza dei maggiori esperti mondiali della patologia poliomielitica ed ebbe come titolo “La Sindrome Post Polio – Approccio clinico all’invecchiamento dell’unità motoria”. Il successo fu enorme sia per la notevole presenza di poliomielitici che di medici.

Nel dicembre 1999 vi fu un incontro, in sede regionale, con Presidente della Regione Dr Giancarlo Galan, nel corso del quale fu presentato un documento seguito da una lettera del Presidente Galan di appoggio ed interessamento per l’iniziativa.

Anni 2000 – Progetto di sperimentazione e lotta per la permanenza della struttura

Nel mese di maggio 2002, visto il silenzio che era calato, spedimmo al Presidente Galan una lettera aperta con la quale chiedevamo lumi ed assicurazioni. Quella richiesta non ebbe alcuna risposta. Analoga richiesta di incontro e chiarimento venne avanzata nel novembre 2000 sia al Presidente Galan che all’Assessore alla Sanità, richiedendo anche un incontro urgente. Nulla accadde. Nel frattempo non siamo stati con le mani in mano ad aspettare. Unitamente alla ASL 22 competente abbiamo partecipato attivamente ad un gruppo di lavoro per l’elaborazione di protocolli diagnostico terapeutici da adottare da parte dell’Ospedale di Malcesine.

Il 19 dicembre 2000 abbiamo avuto un incontro con il nuovo Assessore alla Sanità della Regione Veneto dr Fabio Gava al quale abbiamo rappresentato il nostro percorso. Nonostante numerosi solleciti nessuna risposta  ci è stata data agli interrogativi posti. Il 2001 inizia con una richiesta formale di incontro con l’ASL 22 per problemi della struttura ospedaliera. Nonostante solleciti ed assicurazioni nulla e più intervenuto. Nel frattempo il progetto presentato giaceva nei cassetti della scrivania di qualche solerte funzionario regionale. Improvvisamente venne bandito dall’ASL 22 un bando europeo di “idee” per la realizzazione della sperimentazione gestionale regionale da attuarsi con la partecipazione di partner privati. Le 6 aziende partecipanti sono state, da un comitato di 3 saggi nominati dall’ASL 22, ridotte a 2. Improvvisamente l’assegnazione della gara non avvenne, anzi il bando fu abbandonato e annullato senza nessuna giustificazione apparente.

Nel mese di settembre/ottobre 2002 abbiamo avuto informazioni circa la possibilità che il progetto di sperimentazione gestionale trovasse una qualche applicazione in quanto la 5^ Commissione Sanità sembrava orientata in tal senso. Improvvisamente l’8 novembre 2002 la Giunta Regionale decretava, attraverso il piano generale di attuazione della DGR n. 3223, la scomparsa entro il 30 giugno 2004 dell’Ospedale di Malcesine subordinando la sua esistenza alla possibilità di realizzazione di una sperimentazione gestionale regionale con due clausole assurde: nessun onere a carico della Regione e reperimento di 60 posti letto nell’ambito della Provincia di Verona da realtà che procedessero alla dismissione (cfr delibera del Direttore Generale dell’ASL 22 (cfr all 9).

Questo in estrema sintesi il nostro percorso associativo fino al 2005, che è iniziato e prosegue per l’esigenza inderogabile di dare agli affetti da patologia poliomielitica e più in generale da patologia di natura motoria, risposte che si possono trovare solo all’Ospedale di Malcesine in quanto risulta essere l’unica struttura pubblica che cura la patologia poliomielitica e studia la sindrome post polio.